Il fondatore

DUCA ROBERTO FERRETTI DI CASTELFERRETTO
(26/07/1923 – 20/05/2005)

La famiglia dei Ferretti ebbe origine in Germania intorno all’VIII secolo da un ramo cadetto dei duchi di Alsazia. Imparentati con gli Asburgo, colui che diede origine ai Ferretti di Ancona fu Antonio, figlio di Federico II, il quale non essendo primogenito e quindi escluso dall’eredità paterna scese in Italia per mettersi al servizio della Chiesa. Per questa incondizionata fedeltà alla Chiesa, i Ferretti vennero più volte ricompensati da Roma. A ciò si devono le donazioni di terreni ed una torre di guardia nella bassa valle dell’Esino; in quelle terre venne poi costruito un castello a cui fu dato il nome di Castelferretto. Nei secoli che seguirono i numerosi discendenti dei Ferretti si divisero in vari rami facendosi onore in tutta Italia ed all’estero nei più svariati settori.

Con Castelfidardo i Ferretti entrano stabilmente in contatto negli anni ’50, quando Roberto, figlio secondogenito del duca Piero e Lucrezia Maria Lepetit, acquista dai discendenti del generale francese Georges De Pimodan un edificio situato al centro della collina di Monte Oro, con una notevole estensione dell’antico bosco della Selva di Castelfidardo e campi agricoli limitrofi. La casa, ex casino da caccia che fu del sindaco di Castelfidardo Eusebio Sciava, durante l’ultima guerra venne occupata da sfollati di Ancona e fu ridotta in uno stato pietoso. Molti erano i lavori di restauro da fare, ma la posizione sulla collina, il bosco attiguo e l’eccellente visuale colpì i duchi Ferretti, che videro in questo lembo di territorio (al centro di una corona di colline dove sono ubicati i comuni di Castelfidardo, Osimo, Recanati, Loreto, Camerano e Monte Conero), il luogo ideale per ritornare nelle Marche, loro terra d’origine, dopo un lungo peregrinare in varie parti del mondo. Nel 1952 iniziarono i lavori di ristrutturazione ed ampliamento della casa che diverrà villa Ferretti di Castelferretto.
Il duca Roberto, Cavaliere d’onore e devozione del S.M.O. di Malta, Guardia Nobile di Sua Santità, dottore in giurisprudenza e collezionista di opere d’arte, si occupò in prima persona della ristrutturazione ed ampliamento della villa. In accordo con il comune di Castelfidardo modifica a sue spese la strada vicinale di via della Battaglia, che diverrà ad uso pubblico. Nel 1955, grazie alla collaborazione dell’agronomo Domenico Vincenzo Binci, che diverrà il tutore-amico degli interessi locali dei Ferretti, iniziarono i lavori di piantumazione di ulivi nel versante Sud della collina e di piante decorative lungo la strada e nei campi.

Nel 1960 Roberto Ferretti sposò la colta Francesca Chiassi e nuove energie ed idee si condensano per migliorare la villa di Colle Oro. Negli anni che seguirono molte volte i Ferretti interagirono con la comunità locale e la villa Ferretti diventò un polo di attività culturali di rilievo.
Nel 1977, a seguito di ricerche storiche sull’area della battaglia di Castelfidardo, il capitano dello S.M.E.I. Massimo Coltrinari, incontrò il duca Roberto al quale presentò il discendente del Generale pontificio De Pimodan morto nella villa Ferretti il 18 settembre 1860: quell’incontro fu determinante per la successiva realizzazione del Museo risorgimentale della battaglia. Nel 1981 venne inaugurato il Museo Internazionale della fisarmonica e le manifestazioni celebrative si svolsero nel centro della città e a Villa Ferretti.
Sono di quell’anno le prime iniziative per la tutela della Selva da parte del Duca in collaborazione con la sezione fidardense di Italia Nostra.

Nel 1994 il duca Roberto stipulò un accordo con l’associazione Italia Nostra per utilizzare il bosco della Selva come aula verde per l’educazione ambientale nelle scuole e venne inaugurato il Museo Risorgimentale della battaglia di Castelfidardo; al museo i duchi Ferretti donarono diverso materiale storico, tra cui “Lo Stafforello”, il rarissimo libro nel quale vi sono acquarelli con le battaglie per l’unità d’Italia e la storia scritta sul Risorgimento, monete pontificie, un’ampolla ed un arazzo con l’effige del papa Pio IX e dei Ferretti.

Nel 1999, per volontà del duca Roberto, si costituì la Fondazione Ferretti con la partecipazione dell’Associazione Nazionale Italia Nostra, della provincia di Ancona, del comune di Castelfidardo e della Fondazione Carilo, con lo scopo di tutelare i luoghi della battaglia di Castelfidardo e difendere il patrimonio ambientale e naturalistico.

Nel 2004, perseguendo l’intento di costituire un polo artistico e museale di rilievo a Castelfidardo, che fosse anche un vanto per la regione Marche, all’interno della villa Ferretti il duca Roberto iniziò la realizzazione del Museo Ferretti. Purtroppo il duca Roberto non ha potuto completare la sua meritoria opera, in quanto nel 2005 la morte impietosa unì lui e la moglie Francesca nel viaggio senza ritorno, lasciando sgomenti ed increduli quanti li hanno conosciuti. Il museo è stato comunque realizzato dalla cugina del duca Marina Ferretti, nota curatrice di mostre d’arte in Francia, ed inaugurato il 25 luglio 2009.

La statura culturale e morale dei duchi Ferretti sarà da guida e sprono negli anni a venire a quanti hanno condiviso i loro ideali.

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